lunedì 19 marzo 2012


-Trevico-Torino-Viaggio nel Fiat-Nam-

La scusa di parlare del film di Ettore Scola del 1973, quando i comunisti in ITALIA, erano tali, è per farvi conoscere, se non  lo sapete, che ai tempi le questioni politico-sociali, si affrontavano di petto, cosa oggi, del tutto assente. Dimenticavo, lo sceneggiatore era Diego Novelli che poi divenne sindaco di Torino...comunista. Il film, come avrete inteso, mutua il nome dalla guerra del VIETNAM. Oggi, invece, ciò che dice MARCHIONNE è sacro, da non mettere in discussione, a cominciare da coloro che prima facevano finta di essere comunisti...appunto e che poi presero le redini del PDS-PD, Fassino, D'Alema, Bersani e tutta la cricca venduta al soldo più grande del CAPITALISMO. E per queste ragioni e per altre più profonde che io sostengo la difficoltà attuale a far valere le ragioni degli ultimi, anche perchè coloro che fecero abiura delle ragioni di fondo, cominciarono già quando ancora vi era Enrico Berlinguer, come segretario, solo che ai tempi erano minoranza nel PCI, dato che il consenso attorno alle posizioni di ENRICO, erano di massa. Cosa, oggi del tutto improponibile, anche perchè non c'è più il PCI. Cosa dite voi?

11 commenti:

  1. E' necessario costituire un nuovo partito comunista, non asservito al capitale. Un partito che porti avanti con estrema fermezza le giuste istanze, senza compromessi di sorta.
    ciao!

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    1. "Nella lotta contro il potere collettivo delle classi possidenti, il proletariato non può agire come classe se non costituendosi esso stesso in partito politico distinto, opposto a tutti i vecchi partiti formati dalle classi possidenti".
      (dallo statuto dell'articolo 7 dell'Internazionale)

      N.B.
      " Un operaio disoccupato non è meno “operaio” di quello che lavora in fabbrica. Uno studente senza prospettive non è meno proletario del giovane di quartiere. Un addetto al “lavoro immateriale” (ricerca, cultura, ecc.) opera in un settore industriale divenuto portante in varie zone del mondo. Il capitale rimodella di continuo le classi subalterne, a seconda delle necessità. L’essenziale è che diano plusvalore, diretto o indiretto, e non si riconoscano in un’unica compagine portatrice di rivendicazioni".

      Saluti da Luigi

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  2. «Chi gestisce la Fiat ha il diritto e il dovere di scegliere per i suoi investimenti e le localizzazioni più convenienti e non ha nessun dovere di ricordarsi solo dell'Italia».
    Questo ha detto testualmente il presidente del consiglio Monti, senza che nessuno, ai piani alti e bassi della politica, dei vertici sindacali confederali, i celebrati editorialisti, abbia eccepito alcunché.

    Questo signore, che di nome fa Mario Monti, il quale si crede molto intelligente e anche spiritoso, a capo del governo senza che nessun cittadino l’abbia scelto e votato, ha scoperto una nuova categoria dei diritti: quella dei padroni che si atteggiano a superuomini e degli schiavi che servono loro come tappeti.

    I padroni e i manager finanziari che stanno a capo della più grande azienda nazionale, peraltro strategica sotto molti profili, hanno diritto di fare quello che vogliono, mentre gli operai che rappresentano il lavoro, sul quale si dice sia fondata la repubblica e perciò la democrazia in questo paese, hanno solo doveri, primo tra tutti quello di sottostare a ogni sorta di vessazioni e d’insulti, al punto che i propri rappresentanti sindacali non possono entrare in fabbrica e, cosa altrettanto grave, essi stessi, se iscritti al sindacato, vengono discriminati e di fatto esclusi dal rientro al lavoro.

    Questo stato di cose si può chiamare come si vuole, personalmente lo chiamo: FASCISMO.

    Luigi

    http://diciottobrumaio.blogspot.it/2012/03/il-comunista-e-il-cane.html

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  3. Certo, Luigi, questo è l'ABC, dell'essere comunisti, cose che sò da più di 40 anni. Ma...perchè lo capiscano gli altri, occorre/rebbe fare azione di impegno. Saluti da Salvatore.

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    1. Ciao Salvatore. Per quanto riguarda l'impegno diciamo così meramente propagandistico, di consapevolezza sistemica, nel mio piccolo faccio quel che posso, sia con l'arma della critica, sia segnalando e rimandando ad approfondimenti con links, che reputo importanti. E il venire quì sul tuo blog, ne è una testimonianza.
      Il tutto, in attesa che si formi una forza politica, squisitamente di classe, come si legge dall'articolo 7 dell'Internazionale da me postato sopra per la Alessandra. Ti ringrazio per l'ospitalità sul tuo blog, nonchè, ringrazio gli eventuali scambi dialogici con le altre persone che frequentano il tuo blog.

      Ciao Luigi

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  4. Caro Luigi, siamo in sintonia, non ci sono problemi. Ciao.

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  5. Ciao, Ale, anche se in ritardo...ricambio.

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