-LA GLOBALIZZAZIONE VORREBBE CONVINCERCI DELLA BONTA' DELLE SUE AZIONI-SOLO CHE COSI' FACENDO CI TOLGONO IL FUTURO-
In SICILIA, hanno preso i forconi, a ROMA, sono andati i tassisti, presto si fermeranno anche i benzinai...eppoi, anche i farmacisti. E' vero che in SICILIA, dietro vi è anche la mafia, però...vi sono anche condizioni del popolo del tutto disattese ed i politici sono strabici, perchè dediti a seguire il governo NAZIONALE. Non che i tassisti non siano esosi, però così facendo il governo FANTOCCIO del F.M.I., gira la frittata senza farla bene...però! Basterebbe che si facesse in modo che venga meno il nepotismo nel settore e facendo abbassare loro i prezzi delle corse. Per la questio, FARMACIE, invece: sarebbe sufficiente colpire le case produttrici dei farmaci, solo che così andrebbero contro i loro amici capitalisti...lor signori, MONTI e sottomessi. Poi, la questione BENZINAI, è molto semplice, i nostri governanti, tanto per dire, sono furbetti, dato che le ACCISE (TASSE DEL GOVERNO) sono quelle che aumentano il prezzo del litro, però loro lo omettono. Basti sapere che le tasse sono la metà e più del prezzo base, più che altrove in EUROPA. Inoltre se la pigliano con: avvocati, notai etc. Basterebbe anche lì, agire sull'abbassamento dei prezzi, come dicasi pure per le auto, per il gas, per la luce etc.etc. Voi, cosa dite, oppure... aggiungete?
Cento e lode!
RispondiEliminaCiao Ale, non avevo dubbi.
RispondiEliminaLIBERALIZZAZIONI: ovvero, IL PESCE PICCOLO VIENE INGOIATO DA QUELLO GRANDE.
RispondiEliminail pacchetto-liberalizzazioni di Monti, scritto evidentemente su dettatura dei grandi operatori oligopolistici, non fa che rafforzare le potenzialità di espansione dell'oligopolio in settori quali i servizi pubblici locali e nazionali, sostituendo il modello del monopolista pubblico con quello, ben più dannoso socialmente, della concorrenza monopolistica. Un discorso analogo vale per la liberalizzazione degli esercizi commerciali, che non farà altro che realizzare una concentrazione del settore su poche grandi superfici di vendita, con rendite oligopolistiche ai danni della collettività. La liberalizzazione delle professioni creerà oligopoli che sacrificheranno o l'utenza finale, con un successivo incremento delle tariffe (posto che nel decreto-Monti anche quelle massima son ostate cancellate) oppure gli obiettivi di garantire nuova occupazione decente e ben pagata nel settore dei servizi professionali. Il verificarsi dell'uno o dell'altro dei due possibili costi sociali dipenderà dalle strategie oligopolistiche che i grandi studi commerciali adotteranno: se utilizzeranno o meno il prezzo di esclusione per dissuadere i potenziali neo-entranti sul mercato.
Nel migliore dei casi, come nel caso dei distributori di carburante e delle farmacie, il pacchetto-Monti non “liberalizzerà” un bel niente, perché le condizioni oligopolistiche, in tali settori, si riscontrano a monte, fra i fornitori. Al contrario, ad esempio tramite la previsione di autorizzare i benzinai a vendere altri prodotti (possibilità che solo quelli che partono da condizioni iniziali più favorevoli potranno sfruttare), creerà condizioni oligopolistiche anche nell'unico anello della filiera che è in condizioni concorrenziali, ovvero quello della vendita finale del prodotto.
Di fatto, sembra che le uniche due categorie aperte ad una effettiva maggiore concorrenza, saranno quelle dei tassisti e dei notai.
Davvero un risultato modesto per chi, come Monti, si autoproclama un “liberale”. Adam Smith si rivolterebbe nella tomba, caro professore. Sarebbe più dignitoso ammettere onestamente che si stanno servendo gli interessi del capitale oligopolistico e finanziario.
Saluti da Luigi
P.S.
Un link per Salvatore, e tutti i lettori di questo blog:
http://diciottobrumaio.blogspot.com/2012/01/il-monarca-assoluto.html
Concordo pienamente Luigi, saluti da Salvatore.
RispondiEliminaEd eccomi anche qua da te, Salvatore: speriamo presto rispitinare i rapporti con gli amici exsplindiriani...
RispondiEliminaBuona domenica
Ros
Saluti da tutti noi, Rosy.
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